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NESBO, Jo
Torino : Einaudi, 2025
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Palermo : Sellerio, 2025
Roversi, Paolo
Venezia : Marsilio, 2025
Saint, Jennifer
Venezia : Sonzogno, 2025
SAVIANO, Roberto
Torino : Einaudi, 2025
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Milano : Longanesi, 2024
SCURATI, Antonio
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Simoni, Marcello
Torino : Einaudi, 2025
Slaght, Jonathan C.
Milano : Iperborea, 2024
Abstract/Sommario: Antiche foreste dove cacciano tigri e leopardi, fiumi che brulicano di salmoni giganteschi, tronchi cavi abitati da orsi in letargo: è il Litorale, una lingua di terra dellEstremo Oriente russo stretta tra il Mar del Giappone e la Cina. Jonathan Slaght, scienziato naturalista americano, vi è arrivato per studiare il gufo pescatore di Blakiston, sua ossessione da anni: il più grande al mondo, tanto bello quanto raro, e soprattutto a rischio per la fragilità di un ecosistema minacciato ...; [Leggi tutto...]
Antiche foreste dove cacciano tigri e leopardi, fiumi che brulicano di salmoni giganteschi, tronchi cavi abitati da orsi in letargo: è il Litorale, una lingua di terra dellEstremo Oriente russo stretta tra il Mar del Giappone e la Cina. Jonathan Slaght, scienziato naturalista americano, vi è arrivato per studiare il gufo pescatore di Blakiston, sua ossessione da anni: il più grande al mondo, tanto bello quanto raro, e soprattutto a rischio per la fragilità di un ecosistema minacciato dallantropizzazione. Ma le questioni scientifiche e filosofiche lasciano presto spazio a quelle pratiche, perché in un luogo così inospitale è difficile separare loggetto dello studio dalle durezze del terreno di ricerca: nel Litorale non esistono strade, ma fiumi ghiacciati da risalire in motoslitta, a volte accelerando per evitare di sprofondare nelle acque gelide. E poi bisogna arrampicarsi su tronchi altissimi per vedere se in cima cè un nido, appostarsi in una tenda a trenta gradi sottozero e sperare che le orme di tigre trovate sul sentiero non siano fresche come sembrano. Altrettanto affascinante dei gufi si rivela poi la varia umanità che popola il Litorale: eremiti, ex agenti del KGB, cacciatori con un braccio solo, latitanti che nella foresta hanno trovato rifugio, uomini inselvatichiti che bevono vodka, etanolo e persino detergente e si immergono nei corsi dacqua scaldati dai gas radioattivi. Con il talento per losservazione del naturalista, Jonathan Slaght ci trasporta in un viaggio in terre sconosciute e, mentre lo sguardo distaccato dello studioso cede il posto a quello meravigliato e autoironico dello straniero, con passo da romanziere ci trascina nelle sue avventure sui ghiacci dellEst.